Apocalisse
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Studio Primo
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Le Sette Chiese
APOCALISSE
(Capitolo 1)
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Sia Giovanni che l'angelo che gli parlò rappresentano "classi o gruppi" nella Chiesa ora vivente. Giovanni, il discepolo diletto, rappresenta gli ultimi membri viventi del Corpo di Cristo, al tempo in cui le scene dell'età millenaria cominciano a svolgersi alla Seconda Presenza di Gesù. Senza dubbio fu questo il significato contenuto nelle parole dette da Nostro Signore a Pietro riguardo a Giovanni: "Se voglio che resti fino al mio ritorno, cosa te ne importa?" (Giov 21:20-23). Giovanni non rimase in vita fino a tanto, ma lo è rimasta una classe di persone che in qualche modo lui rappresentò, una classe che vede con gli occhi dell'intendimento le visioni e le rivelazioni che il diletto discepolo, in stato di trance, vide in simboli.
L'esilio di Giovanni rappresenta l'ostracismo che i seguaci del Signore devono aspettarsi alla chiusura dell'età del Vangelo, cioè un completo isolamento dagli altri ed un trattamento da prigionieri. La rivelazione di Nostro Signore a Giovanni corrisponde oggi ad un'apertura degli occhi dell'intendimento e garantisce una conoscenza superiore ed un maggiore apprezzamento del Piano divino.
"Anzi, ritengo anche tutte queste cose essere una perdita di fronte all’eccellenza della conoscenza di Cristo Gesù mio Signore, per il quale ho perso tutte queste cose e le ritengo come tanta spazzatura per guadagnare Cristo". Filippesi3:8
Mentre Giovanni equivale all'intera compagnia dei Santi viventi, l'angelo che gli parlò rappresenta quelli della stessa classe di Giovanni che sono usati da Dio come strumenti nell'attirare l'attenzione dei Santi sulla loro futura gloria celeste, facendo in modo che la vedano con gli occhi della fede, comunicando loro la maggior luce divina presente alla fine dell'età del Vangelo.
"8 E io, Giovanni, sono colui che ho visto e udito queste cose. E dopo averle udite e viste, caddi per adorare davanti ai piedi dell’angelo che mi aveva mostrato queste cose. 9 Ma egli mi disse: "Guardati dal farlo! Io sono conservo tuo e dei tuoi fratelli, i profeti, e di coloro che custodiscono le parole di questo libro. Adora Dio! - Apocalisse 22:8,9
Si crede che l'apostolo abbia avuto questa visione il primo giorno della settimana, "il giorno del Signore" o "Domenica". Per i Cristiani "il giorno del Signore" è importante perché fu quello in cui risorse dai morti, in cui tutte le promesse della Parola di Dio presero vita e in cui tutte le nostre speranze furono destate con Lui.
Possiamo vedervi anche un riferimento al Millennio, chiamato frequentemente nelle Scritture "il giorno del Signore". Secondo il nostro intendimento della cronologia biblica oggi viviamo all'aurora di questo Giorno millenario di Cristo e perciò cominciamo a vedere le cose meravigliose del carattere e del Piano di Dio, ma per comprenderle dobbiamo essere in "ispirito". Solo quelli che sono divenuti Nuove Creature in Cristo possono aspettarsi di apprezzare cose spirituali e di formare la classe che l'apostolo Giovanni rappresenta. Ci sono molte ragioni per credere che i messaggi del Signore, anche se furono dati per sette Chiese particolari di quel tempo e allora applicati solo ad esse, possano avere un adempimento più ampio per tutta la Chiesa di Cristo durante l'età del Vangelo, dato che il numero sette significa completezza.
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