Apocalisse - Le Grandi Verità della Bibbia

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Apocalisse

Pubblicazioni > Le Sette Chiese

Studio Primo
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Le  Sette Chiese

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Tutto il commento su Apocalisse è frutto del pensiero del Pastore Russell reso possibile attraverso le sue numerosi pubblicazioni, salvo marginali completamenti compiuti dagli studenti biblici e sottolineato. (tutte le scritture citate sono tratte dalla traduzione della "Nuova Diodati")

Messaggio alla Chiesa di Efeso
Messaggio alla Chiesa di Smirne
Messaggio alla Chiesa di Pergamo
Messaggio alla Chiesa di Tiatira
Messaggio alla Chiesa di Sardi
Messaggio alla Chiesa di Filadelfia
Messaggio alla Chiesa di Laodicea
L'ora della tentazione

APOCALISSE in greco significa "Rivelazione" ossia la scoperta di una cosa tenuta nascosta. Il libro della rivelazione fu comunicato da Nostro Signore in "segni" (o simboli), mediante il Suo angelo, al Suo servo Giovanni. Gli Studenti Biblici sanno che abbonda di simboli. Le visioni non sono realtà, benché simbolicamente siano rappresentate come tali. Fu così per il profeta Daniele e per la trasfigurazione di Cristo, che Nostro Signore definì appunto "una visione" (Dan 7:1; Matt 17:9)- Anche le visioni avute da Giovanni non devono essere prese per reali. Questo è il significato della sua affermazione: "Fui rapito in ispirito nel giorno del Signore".

Notate la semplicità dell'introduzione di questo meraviglioso libro. L'apostolo non ne scrisse il titolo che troviamo nelle nostre Bibbie: "La rivelazione di S. Giovanni il divino", non reclamò alcun diritto su di esso, perché non era suo. Infatti gli era venuto da Nostro Signore Gesù Cristo e a questi dal Padre e sarebbe giunto ai servitori di Dio mediante "il Suo servo Giovanni". Questa semplicità era comune a tutti gli apostoli e dimostra quanto fossero umili: l'umiltà è necessaria per essere usati dal Signore come messaggeri per il Suo popolo.

Giovanni fu invitato a scrivere in modo chiaro le cose portate alla sua attenzione e altre che a lui sarebbero state presentate successivamente affinché il popolo di Dio potesse apprezzare la lunghezza, l'altezza e la profondità dell'Amore di Dio. E da notare l'affermazione dell'apostolo (Ap 1:3) sulla benedizione che sarebbe venuta durante l'era cristiana su coloro che avessero letto l'Apocalisse: durante l'età del Vangelo, alcuni dei Santi cercarono di scoprire il futuro della Chiesa mediante l'esame e lo studio di questo libro simbolico e indubbiamente tutti coloro che lo lessero furono ampiamente ricompensati secondo la promessa.

Il libro continuò ad aprirsi sempre più a costoro e, ai giorni della Riforma, fu per Lutero un aiuto importante nella sua decisione che il Papato, di cui era stato un coscienzioso seguace, era veramente "L'Anticristo" menzionato dall'apostolo Paolo. Una speciale benedizione sarebbe venuta, alla fine dell'era cristiana, su coloro che avrebbero esaminato le parole di questo libro, conformando le loro vite alle cose scritte in esso, "perché il tempo è vicino" in cui sarebbero state pienamente comprese dal popolo di Dio.

Apocalisse scritto fra il 93 e il 96, durante il regno
dell'imperatore Domiziano

Fu scritto quando una grande persecuzione venne sulla Chiesa ancora giovane, verso la fine del primo secolo, fra il 93 e il 96, durante il regno dell'imperatore Domiziano. A quel tempo Giovanni era in esilio a Patmos (1), nella colonia penale di un'isola rocciosa, solitaria, aspra e inaccessibile del Mar Egeo, forse ai lavori forzati nelle cave di marmo. Il crimine per cui fu condannato a questo isolamento fu la sua fedeltà al Signore. Aveva allora circa novant'anni, supponendo che nessuno degli apostoli fosse stato più giovane di lui.

1). "Patmos significa 'sofferente, mortale' e simboleggia la condizione sofferente e mortale in cui la Chiesa vive finché è nella carne". (W.I. Mann)

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