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Dio e la Ragione
Studio Quinto
Sono Cristiani solo i seguaci di Gesù
Ecco quanto insegnava Gesù ai discepoli: «"Se qualcuno mi vuole seguire, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua"» (Matteo 16:24) e a coloro che sono invitati a seguirlo fino alla morte sono destinate queste parole: «Sii fedele fino alla morte e ti darò la corona della vita.» (Apoc. 2:10). E' chiaro che occorre essere coraggiosi per conservarsi fedeli. E Gesù lo esprime dicendo: «A chi vince concederò di sedere con me sul mio trono, come anch’io ho vinto e mi sono posto a sedere col Padre mio sul suo trono.» Apoc. 3:21. Quando fu concesso il mandato alla Chiesa di andare nel mondo a predicare il Vangelo, lo scopo era quello di fare dei discepoli e rendere testimonianza. E' chiaro che Iddio non aveva intenzione di convertire il mondo, ma di preparare i discepoli alla loro futura vocazione perchè fossero degni di regnare con Cristo.
Ciò è espresso in Apoc. 20:4 così: ... «e vidi le anime di coloro che erano stati decapitati per la testimonianza di Gesù e per la parola di Dio...Costoro tornarono in vita e regnarono con Cristo per mille anni.» Se la missione del vero cristiano è consistita nel dare al mondo solamente una testimonianza della verità, e le esperienze acquistate a prepararlo alla grande opera di conversione del mondo, durante il Regno millenario di Cristo, è facile comprendere che il preteso fallimento del Cristianesimo si fonda su una base erronea. In effetti noi costatiamo che il vero Cristianesimo non è fallito in nulla e le false speranze dei sedicenti cristiani non si sono affatto realizzate. Se noi individuiamo la vocazione della Chiesa nel sacrificio e nella sofferenza e non nella conquista del mondo, allora tutti i quesiti, che apparentemente sembrano assurdi, si comprendono con chiarezza.
Ad esempio: Non avete voi rilevato che molti esprimono il loro stupore nel costatare che i fedeli di Dio incorrono in sofferenze ben più dure di quelle alle quali sono sottoposti gli increduli?
Si sono chiesti perchè, dopo la venuta di Cristo che rappresenta la «luce del mondo» questa luce fu sconosciuta, durante un lungo periodo di tempo ed il mondo è vissuto nelle grandi tenebre che noi oggi definiamo «le età oscure»? E chi non si è meravigliato nel dover costatare che il numero dei pagani, in un secolo, è più che raddoppiato? Non è sorprendente tutto ciò? In cospetto di tali paradossi molti hanno concluso che la religione cristiana altro non è che una farsa gigantesca ed il preteso «baluardo della nostra civiltà» costituisce un disastroso disinganno.
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