Trattati Biblici
Pubblicazioni > 17) UN RISCATTO PER TUTTI
Un Riscatto per
Tutti
Perchè Cristo morì per i nostri peccati
Abbiamo
appena visto che il grande sacrificio di riscatto compiuto al Calvario è la base sulla quale Dio può essere giusto e
ancora essere il giustificatore di coloro che credono in Gesù (Romani 3:26) e
liberarli dalla condanna a morte, che fu giustamente sopra loro come imperfetta
posteriorità del caduto Adamo, indegno di vita eterna sotto le condizioni
divine. Più guardiamo nella questione, più logico, ragionevole e soddisfacente
vediamo essere il piano divino. Il primo uomo perfetto, immagine di Dio, peccò
deliberatamente, e ricevette come pena la condanna a morte; dopo aver atteso
più di quattromila anni, Dio mandò un Redentore nella persona di Suo Figlio.
Dato che l'uomo non era una creatura spirituale, come l'Apostolo dichiara,
Cristo non prese la natura degli angeli, ma umiliò Se Stesso e venne al un
piano ancor più inferiore dell'umanità e divenne "l'uomo Cristo
Gesù", "santo, senza macchia, innocente, separato dai
peccatori". Quindi, come "uomo Cristo Gesù" "egli diede se
stesso come riscatto per tutti", come la nostra scrittura dichiara,
"secondo la testimonianza resa nei tempi stabiliti".
La testimonianza
è già stata nel mondo per diciannove secoli, e ha selezionato l'esatta classe
che Dio preconobbe e predisse, un Piccolo Gregge di seguaci, che dovranno
essere coeredi con il loro Redentore e Signore. Prossima in ordine giungerà la
testimonianza al rimanente del genere umano, prima a coloro che non saranno
ancora andati nella tomba, e, secondariamente, a coloro che sono già andati
nella tomba, che saranno risvegliati con il preciso scopo di ricevere questa
testimonianza ed essere provati in base ad essa. In accordo con ciò l'Apostolo
dichiara che la Chiesa è "le primizie delle sue creature". Primizie
implica un fruttato successivo – Giacomo 1:18. Qui
notiamo la differenza tra le benedizioni che Dio designò per la Chiesa Eletta
che sta selezionando durante questa Età Evangelica e le benedizioni che Egli
propone per il mondo obbediente del genere umano in generale. La benedizione
della Chiesa non è una "restaurazione", e in armonia con questo non
vediamo evidenze di restaurazione da nessuna parte riguardo noi. L'opera di
restaurazione attende il tempo di restaurazione, che comincerà con
l'instaurazione del Regno.
I credenti del tempo presente, infatti, hanno una fede equivalente alla
restaurazione, nel fatto che essi sono riconosciuti come aventi i loro peccati coperti
con la veste della giustizia di Cristo, o essendo riconosciuti come passati
dalla sentenza di morte di Adamo a una partecipazione alla vita di Cristo,
riconosciuti come aventi ricevuto ancora familiarità e comunione con Dio,
perdute in Adamo attraverso la sua disubbedienza in Eden. Tutto questo in un
senso serve come equivalente della restaurazione che dovrà giungere al mondo al
"tempo stabilito". Ma il mondo non otterrà queste cose per fede, ma
le otterrà in realtà, gradualmente, raggiungendole più e sempre più durante i
mille anni, fino al loro termine in cui tutti quelli che avranno apprezzato i
favori di Dio e obbedito alla voce del grande Profeta, Sacerdote e Re, saranno
realmente perfetti, com'era perfetto Adamo in ogni talento, qualità, potere e
capacità, e con aumentata capacità mediante aumentata conoscenza.
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