Trattati Biblici
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Una Beata Speranza
Origine della Schiavitù dell'Uomo al Peccato
Una questione che è così generale da includere ogni membro della razza nella condizione di schiavitù del peccato e della morte, è assolutamente degno di nota , e conviene che prestiamo molta attenzione alla Parola di Dio per tutta la sua spiegazione. L'Apostolo da la spiegazione, dicendo “Perciò, come per mezzo di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e per mezzo del peccato la morte, così la morte si è estesa a tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato” (Romani 5:12). Tornando indietro nella Genesi troviamo le parole dell'Apostolo abbondantemente supportate dalla storia di Adamo e della sua deviazione dall'obbedienza a Dio e il suo rigetto dalla comunione Divina, che includeva la sua espulsione dall'Eden, affinché potesse essere soggetto alle condizioni morenti a causa della sua disubbidienza, del suo peccato.
Qui iniziò la schiavitù; qui il gemere e il morire della nostra razza ebbero inizio. Le parole del Creatore furono “Esso ti produrrà spine e triboli, e tu mangerai l'erba dei campi; mangerai il pane col sudore del tuo volto, finché tu ritorni alla terra perché da essa fosti tratto; poiché tu sei polvere, e in polvere ritornerai” (Genesi 3:18,19). Niente poteva essere più schietto, semplice, più facile della comprensione di ciò che non aveva la filosofia umana e il fumo dei Secoli Bui che ne precludevano la visione. È assolutamente evidente che il gemere della creazione cominciò con Padre Adamo, e che è continuato da allora, e la sua posterità ha perso più e sempre più la perfezione dell'immagine e della somiglianza con Dio nella quale Adamo fu creato, ed è diventata più e sempre più depravata mentalmente, moralmente e fisicamente, fino ad oggi in cui “Non c'è alcun giusto, neppure uno” (Romani 3:10).
Per essere onesti potrebbe essere presente con noi, ma come eseguire tutto ciò che vogliamo è tutta un'altra questione. Come egli ancora dichiarò “cosicché voi non fate quel che vorreste” (Galati 5:17). la difficoltà è che la condizione morente ci ha lasciato incapaci rispetto al bene assoluto, e indeboliti rispetto alla resistenza alle tentazioni dell'Avversario. La spiegazione è sufficiente, e nessuna speculazione umana sul soggetto lo è altrettanto. Grazie a Dio, che con la spiegazione della Bibbia teniamo davanti a noi la speranza di cui essa riferisce – la speranza della liberazione della nostra razza da questa schiavitù della prigione. Il nostro contesto prende atto di questi fatti, dicendo “perché la creazione è stata sottoposta alla vanità (fragilità, imperfezione, debolezza) non di sua propria volontà, ma per colui che ve l'ha sottoposta (a causa della trasgressione di Adamo)”. Nondimeno leggiamo che questa soggezione alla fragilità non fu senza speranza, una buona speranza, una grande speranza, una benedetta speranza, e questa nella Bibbia è chiamata...
“LA SPERANZA CHE CI E' STATA MESSA DAVANTI”
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