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Dio e la Ragione
Studio Settimo
Le Quattro Potenze Mondiali dei Gentili
Nebukadnetsar ebbe dei sogni che al risveglio non ricordò più. Un giovane prigioniero giudeo, di nome Daniele, non soltanto ricordò al re il suo sogno, ma gliene dichiarò anche l’ interpretazione. Il re aveva sognato una grande statua, la quale aveva la testa d'oro, il petto e le braccia d'argento, il ventre e le cosce di rame, le gambe di ferro, i piedi in parte di ferro ed in parte di argilla. Ed ecco, mentre il re nel sogno ammirava quella statua, una pietra, tagliata da un monte, la colpì ai piedi e la mandò in frantumi, disperdendola al vento come polvere. La pietra crebbe rapidamente, divenne un gran monte e riempì tutta la terra.
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L'interpretazione che Daniele dette del sogno, costituisce una delle più notevoli profezie della Bibbia. Il profeta spiegò: «Tu, o re, sei il re dei re, al quale l'Iddio del cielo ha dato l'impero, la potenza, la forza e la gloria; e dovunque dimorano i figliuoli degli uomini, le bestie della campagna e gli uccelli del cielo, egli te li ha dati nelle mani e t'ha fatto dominare sopra essi tutti. La testa d'oro sei tu.» Prima di questo avvenimento, Iddio aveva favorito e riconosciuto fra tutte le nazioni, soltanto quella Giudaica. Con Nebukadnetsar, i giudei divennero schiavi di Babilonia, il cui re venne riconosciuto da Dio come il primo di una lunga serie di dittatori Gentili i quali, per un lungo periodo di tempo, avrebbero dovuto tenere sotto controllo, con il permesso divino, il popolo giudaico.
Daniele proseguì oltre nella sua interpretazione profetica, affermando che, con la caduta del regno di Babilonia, un altro ne sarebbe sorto sulle sue rovine, un impero fondato sulla unione di due popoli, rappresentato dal petto e dalle braccia d'argento della statua. Questo fu l'impero Medo-Persiano, che si sostituì a quello di Babilonia. Daniele spiegò ancora che un terzo impero, simboleggiato dal ventre e dalle cosce di rame, sarebbe seguito al secondo. Per la storia, questo impero fu la Grecia, che seguì all'impero Medo-Persiano, come potenza mondiale.
Continuando ancora nella interpretazione, egli profetizza il sorgere di una grande potenza militare (il ferro): l'impero Romano e individua nelle due gambe della statua la divisione successiva dell'impero occidentale e orientale, con capitali rispettivamente Roma e Costantinopoli. E veramente Roma fu un impero di ferro! Nella descrizione delle potenze mondiali che sarebbero sorte e passate via prima della fine di questo vecchio mondo, Daniele ne considerò soltanto queste quattro e non previde il sorgere di una quinta potenza Gentile di carattere mondiale perchè questa, in effetti, non sarebbe mai sorta. In cambio, però, descrisse anticipatamente la storia futura per un periodo di oltre duemila anni.
Uno storico è degno di fiducia quanto più è preciso nelle sue descrizioni, e Daniele, benché scrivesse la storia anticipatamente, senza dubbio lo fu. Questo costituisce un elemento di fiducia nei suoi riguardi, come l'ebbe anche Gesù, quando citò le sue profezie. (Matteo 24:15). Daniele descrisse, altresì, gli eventi concernenti i nostri giorni, e che noi tratteremo più avanti. Se Daniele, ispirato dal Signore, fu capace di predire accuratamente più di duemila anni di storia, con i suoi eventi di importanza mondiale, pensiamo che dovremmo nutrire la stessa fiducia anche sull'adempimento degli eventi concernenti le cose future?
Ma ritorniamo alla interpretazione della «statua». Quando l'Impero Romano entrò nella decadenza, non trovò nessun altro impero capace di prendere il suo posto, come grande potenza universale, e cominciò a frazionarsi in diversi piccoli regni. I piedi e le dita della statua, con l'influenza disgregatrice dell’«argilla» mescolata con il «ferro», rappresenta alla perfezione questa fase successiva alla fine della supremazia militare di Roma. Il Profeta, continuando nella interpretazione del sogno della grande statua di Nebukadnetsar, si sofferma sul particolare della «pietra tagliata dal monte, senza opera di mani», la quale «percosse la statua nei piedi» e la mandò in frantumi; questa si sviluppò gradualmente fino a divenire «un gran monte che riempì tutta la terra.»
Questa pietra simboleggia il Regno di Dio, che sarà stabilito «al dì di questi re» ossia al tempo dei regni sorti dalla disgregazione dell'impero Romano e rappresentati dalle dieci dita dei piedi della statua. Sarà l'Iddio del cielo che farà sorgere questo Regno il quale...
...«Al tempo di questi re il Dio del cielo farà sorgere un regno, che non sarà mai distrutto; questo regno non sarà lasciato a un altro popolo, ma frantumerà e annienterà tutti quei regni, e sussisterà in eterno» (Daniele 2:44).
Abbiamo così davanti a noi l'intera visione profetica che ci descrive il sorgere e la decadenza dei più grandi imperi della storia, e che la supremazia che i Gentili riassumono, cominciando da Babilonia e via via, attraverso i secoli, fino alla caduta del quarto impero universale: Roma; fino alla distruzione di ogni dominio dei Gentili ed allo stabilimento del Regno di Dio sulla terra, «al dì di questi re.»
Non dobbiamo, però, dimenticare che le profezie bibliche indicano soltanto i più importanti avvenimenti storici delle nazioni, in base alla relazione che essi hanno con il Piano di Dio. L'anno 1914 fu uno dei più importanti per la storia del mondo, perchè segnò l'inizio della fine del vecchio mondo ed il graduale sorgere del nuovo. Tuttavia non dobbiamo pensare che cambiamenti così grandi, abbiano luogo in pochi giorni, anche se i segni di grandi capovolgimenti sono oggi appariscenti, esaminando le condizioni politiche ed economiche delle Nazioni.
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