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Dio e la Ragione


Studio Settimo


Cambiamenti Mondiali

GESÙ' disse: «Gerusalemme sarà calpestata dai Gentili, finché i tempi dei Gentili siano compiuti.» (Luca 21:24). Avremmo dovuto attenderci, al principio della fine di questo lungo periodo, secondo le parole di Gesù, un certo cambiamento nella condizione della nazione d'Israele nel mondo. Così fu, infatti. Dopo la prima guerra mondiale, i Giudei di tutto il mondo furono riconosciuti ufficialmente e posti, almeno formalmente, sotto la protezione della «Lega delle Nazioni.» Senza dubbio, questo costituì un evento di grande importanza. Frattanto, il Sionismo aveva già fatto progressi, suscitando nel popolo giudeo l'attaccamento alla terra dei loro padri: la Palestina.

Ma fu soltanto dopo che il generale Allenby cacciò i Turchi da Gerusalemme durante la prima guerra mondiale, che fu accordato ai Giudei un certo grado di libertà nella Terra Santa. Questa immigrazione proseguì con ritmo incessante finché nel 1947 l'elemento ebraico nella Palestina fu così numeroso, da determinare, attraverso una lotta armata, la riconquista di quella terra. Nel maggio del 1948 nacque così il nuovo Stato Israeliano, a testimonianza degli adempimenti profetici riguardanti la fine del permesso accordato da Dio alle nazioni Gentili per il governo del mondo.

Queste nazioni, rappresentate dalle dita della statua simbolica, stanno attualmente preparandosi febbrilmente per la loro finale distruzione, già in atto, sin da quando la «pietra» colpì la statua. La prossima battaglia di Harmaghedon ne sarà la conclusione. Infatti, tanto sensibili e numerosi sono stati i cambiamenti che hanno avuto luogo sulla faccia della terra, che è divenuto comune fra scrittori ed uomini di stato di definire i giorni precedenti la prima guerra mondiale il «vecchio ordine» e quello presente, un «periodo di transizione» auspice di «un nuovo ordine». Quest'ultimo, è quello che la Bibbia descrive come il...Regno di Jehovah, che rimpiazzerà gli attuali governi imperfetti. Uno dei titoli del nuovo Re della terra è «Micael», che significa: «Colui che è come Dio.»

In verità, il profeta dichiara che «I'Iddio del cielo farà sorgere un Regno» il quale, pur essendo istituito «per il popolo» rappresenterà il Creatore e funzionerà per mezzo della divina potenza ed autorità, mettendo in vigore le Sue leggi. Non sarà chiesto al popolo di votare per esso, nè la sua affermazione ed i suoi benefici dipenderanno dalla abilità e dalla sapienza umana. Questo Micael, il Messia e rappresentante di Jehovah, è Colui il quale è menzionato in quella meravigliosa ed accurata profezia del capitolo 12 di Daniele, dove vien detto che «in quel tempo — ossia al tempo della fine — egli si leverà» per prendere il controllo sugli affari della terra. Come effetto dell'esercizio di questo nuovo potere, il profeta afferma che «vi sarà un tempo di angoscia, quale non s'ebbe giammai da quando esistono le nazioni fino a quell'epoca.»



Gesù riassunse con queste parole la condizione degli uomini ai nostri giorni: «E vi saranno dei segni...e sulla terra angoscia di popoli, nello smarrimento al fragore del mare e dei flutti; gli uomini verranno meno dalla paura e dall’attesa delle cose che si abbatteranno sul mondo, perché le potenze dei cieli saranno scrollate» (Luca 21:25-26). Non è forse oggi manifestato da tutte le nazioni della terra questo senso di paura?


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