Apocalisse
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Charles Taze Russell
Il Mistero di Dio
è Compiuto
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Commento all'Apocalissse di San Giovanni
a cura di Sergio Gabbrielli
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Chi era Charles Taze Russell?
Charles Taze Russell nacque il 16 Febbraio 1852 a Old Allegheny, oggi un quartiere settentrionale della città di Pittsburgh in Pennsylvania. Era il secondo di tre figli di un commerciante e la religione familiare era quella presbiteriana. La madre, tutta casa e Chiesa, morì quando Charles aveva nove anni e il dolore del ragazzo fu così grande che deve avere in buona parte condizionato il suo avvenire di Pastore.
La brava donna, cui il figlio era molto attaccato, era solita parlargli della Bibbia e, quando disubbidiva, riusciva a farlo star buono con la minaccia dell'inferno. Il bambino, che aveva una sensibilità non comune, pensava non solo a se stesso ma anche ai suoi coetanei, che, se non si comportavano bene, avrebbero fatto la fine terribile di cui la mamma parlava con accenti da fare accapponare la pelle. Nottetempo usciva di casa di soppiatto e scriveva sui marciapiedi versetti biblici che avvertissero gli altri bambini del pericolo dei tormenti eterni, cui sarebbero andati incontro se avessero rubato la marmellata. Suo padre, che aveva il bernoccolo del commercio, era preoccupato per il comportamento del figlio, specialmente dopo che, morta la madre, era sprofondato nello sconforto.
Di sera Charles faceva tardi a leggere la Bibbia e una notte il babbo, sempre in ansia per questo suo modo di fare, insolito per quell'età, si svegliò, non lo trovò a letto, lo cercò dappertutto e infine riuscì a scovarlo nel magazzino, immerso nello studio delle Sacre Scritture al lume fioco di una lampada.
"Ma lo sai che ore sono?" gli chiese.
"No", rispose Charles.
"Sono le due, vieni a letto!".
"Scusa, papà, ma non mi sono accorto del passare del tempo".
Il padre ne rimase talmente sconvolto che decise di prenderlo a lavorare con sé, nonostante che fosse ancora un ragazzo di soli quindici anni. Lo fece suo socio e non potè certo rammaricarsi della sua collaborazione perché gli affari andarono a gonfie vele. Ormai possedevano una vasta catena di negozi di abbigliamento maschile e non solo a Pittsburgh, ma anche a Filadelfia e altrove. Il lungo studio biblico però aveva reso Charles insofferente nei confronti dei credi della Chiesa presbiteriana, per cui passò a quella congregazionalista che gli sembrò di mentalità meno bigotta.
Ma quando fissò il suo pensiero sul dogma calvinista della predestinazione, lasciò anche quella. Infatti la predestinazione associata all'idea dell'inferno lo portò a concludere che un povero diavolo sarebbe stato già condannato dalla nascita a bruciare per sempre, senza possibilità di redenzione. Charles ne dedusse che (sono parole sue) "un Dio, che impiegasse la sua potenza per creare esseri umani predestinati al tormento eterno, non potrebbe essere né sapiente, né giusto, né amorevole.
Le sue norme sarebbero inferiori a quelle di molti uomini". Dopo aver vagliato le dottrine delle principali Chiese cristiane, passò a quelle orientali. Infine lasciò anche la Bibbia. Accettò i suggerimenti di suo padre e si diede anima e corpo agli affari. Tutto andò bene finché nel 1869 non incontrò gli Avventisti. "Una sera", racconterà poi, "quasi per caso, entrai in una sala polverosa e poco illuminata di Allegheny, dove si tenevano sermoni religiosi. Ciò che udii mi fece studiare la mia Bibbia con più zelo e cura di quanto non avessi fatto prima".
Il predicatore si chiamava Jonas Wendell e avvicinò Russell al movimento avventista di William Miller (1782-1849). Si abbonò all "Esaminatore biblico" di George Storrs (1796-1867) e divenne subito "condizionalista", cioè accettò l'idea che l'anima umana è mortale, che finisce nella tomba e che risusciterà nel Regno millenario di Cristo: solo allora potrà ottenere la vita eterna, ma in modo condizionale, cioè se la meriterà. La cosa più importante per Russell fu di aver scoperto che non esiste l'inferno o meglio che esso non è altro che la tomba, dove tutti i morti, giusti e ingiusti, dormono nel sonno della morte. Si era finalmente liberato da un'idea che lo aveva ossessionato dall'infanzia. Nel 1870, quando aveva solo diciotto anni, iniziò con altri cinque ragazzi delle riunioni settimanali di studio biblico e dopo due anni fondò la "Classe biblica indipendente" di Pittsburgh.
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