Trattati Biblici
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Una Beata Speranza
Introduzione
“Infatti noi sappiamo che fino ad ora tutto il mondo creato geme insieme ed è in travaglio. E non solo esso, ma anche noi stessi, che abbiamo le primizie dello Spirito; noi stessi, dico, soffriamo in noi stessi, aspettando intensamente l'adozione, la redenzione del nostro corpo” - Romani 8:22,23. Solo per breve tempo una persona ragionevole metterà in discussione la dichiarazione dell'Apostolo, che la famiglia umana, presa nel suo insieme, è una creazione gemente. Egli non include la Chiesa per la ragione che vedremo tra poco, sebbene evidenzia che anche la Chiesa geme sotto le presenti condizioni. Non appena camminiamo per strada, e udiamo le melodie che occasionalmente ci giungono da esibizioni pubbliche e private di strumenti musicali, non appena udiamo le risate e vediamo le folle andare a teatro, alle esposizioni, alle feste danzanti, etc., potremmo essere inclini di primo acchito che c'è una buona parte della creazione che non geme poi così tanto.
Ma non appena vediamo più da vicino ai fatti per come ci giungono giornalmente troviamo che molte delle risate sono isteriche ed esasperate fino alle lacrime, che molta della musica è pagata con l'interesse principale di tirar su di morale ed entusiasmare gli altri, e alcune di esse erano concesse con il desiderio di sovrastare le preoccupazioni. Similmente coloro che frequentano luoghi di divertimento lo fanno, non perchè sono felici, ma perchè sono infelici. Gemendo nello spirito, cercano qualcosa che allontani le loro preoccupazioni angosciose, così da alleviare le loro delusioni e tristezze. Crediamo che le esperienze della vita in generale siano daccordo con noi che l'infanzia è il momento più felice della vita, e che quando giungono maggiori conoscenze e responsabilità giungono anche le preoccupazioni, i dispiaceri, e la tristezza attraversa il mondo del genere umano in senso generale. Ricordiamo pure che ciò che sappiamo del mondo è sotto molti aspetti è nella parte più favorita e meno aggravata l'America. Guardando nella Bibbia siamo informati circa gli angeli e le gioie dei Cieli, e ci è dato di comprendere che nessun dispiacere vi entra, né alcuna lacrima, o moria.
Ci domandiamo: “Lo stesso Dio che creò l'uomo non creò anche le schiere angeliche? Perchè allora ci dovrebbe essere una così tale differenza, una differenza così vasta tra le condizioni in terra e in Cielo, al punto che il nostro Redentore ci insegnò a pregare che alla fine il Regno di Dio venga sulla terra e la sua volontà sia fatta in terra come è fatta in cielo? Perchè Egli ci dice che i fedeli nella risurrezione saranno come gli angeli, e che non moriranno più? Perchè adesso non siamo come gli angeli? Perchè moriamo? Perchè siamo deboli? Perchè siamo imperfetti nelle nostre facoltà morali, mentali e fisiche? Perchè siamo mancanti nella nostra forza fisica? Le risposte a queste domande richiede una sapienza sovrannaturale. Ci deve essere una ragione; altrimenti lo stesso giusto, amorevole e grazioso Dio tratterebbe le Sue creature umane, i Suoi figli umani, con la stessa gentilezza e generosità con cui tratta i Suoi figli spirituali. Perchè tutte le nostre benedizioni le dobbiamo sperare, mentre tutte le benedizioni degli angeli sono attuali e presenti?
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