Trattati Biblici - Le Grandi Verità della Bibbia

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Dio e la Ragione


Studio Quarto


Il Messia

All'epoca in cui Gesù fu fatto carne, parecchi Ebrei erano in attesa del Messia promesso da tanto tempo. La Bibbia ci racconta che una notte, dei pastori, pascolando le loro greggi sulle colline della Giudea, videro d'un tratto apparire una luce soprannaturale ed intesero uno straordinario suono di voci. In ciò non troviamo nulla di fantastico ed incredibile: in quanto l'Essere potente che creò l'universo è certamente capace di generare le più diverse specie d'esseri spirituali in sfere più elevate. Tale ammissione c'induce a riconoscere che per questo Essere tanto potente era facile impiegare delle creature celesti per  un avvenimento così importante, quale la nascita del Messia, e che prestassero la loro opera a gloria del Suo Nome.

Gli eventi si svolsero così:

Dio annunciò ai pastori per mezzo d'uno dei suoi potenti angeli: "Non temete, perché vi annunzio una grande gioia che tutto il popolo avrà; poiché oggi nella città di Davide è nato per voi un Salvatore, che è Cristo, il Signore" (Luca 2:10-11).



La parola greca CHRISTOS corrisponde alla parola ebrea MESSIA. Di conseguenza questo proclama dell'angelo annunciava chiaramente che il Messia promesso da Dio da tanto tempo era realmente nato e sarebbe stato il Salvatore del mondo poiché per questa nascita tutte le nazioni della terra sarebbero state benedette. Ma in che modo Gesù sarebbe stato il Messia e Salvatore del Mondo? Ed in che sarebbe consistita questa benedizione che Egli avrebbe accordato a tutti? Noi abbiamo rilevato che, a causa della trasgressione di Adamo, l'umanità aveva perduto il diritto alla vita eterna sulla terra. Se la parola «morte» significa, realmente «morte» cioè "termine della vita"  ed è proprio questo il suo significato esatto — è ovvio che, per salvare l'umanità, non c'è che la liberazione dalla condanna alla morte e l'instaurazione della vita.

  • Come è possibile che la morte perduri nella sua opera distruttrice benché siano ormai, trascorsi ben duemila anni dal tempo in cui il Messia venne al mondo?
  • In che senso, quindi, Egli è il Salvatore del Mondo?

Se l'umanità non dovesse essere liberata dagli eterni tormenti ci dovremmo chiedere:
Da che cosa e in che maniera il Messia salverà l'umanità? Ed in che modo essa beneficerà della liberazione vivendo in condizioni migliori? Ciascuno di noi rievoca con gioia i bei cantici, la musica ed il proclama che risuonano nel mondo, nella ricorrenza del Natale, in tutte le Chiese della Cristianità. La frase di gioia: «Pace sulla terra agli uomini di buona volontà» si ripete ogni anno, ma non è una proclamazione fuori senso? Quale significato potrebbe avere per un soldato in angoscia, su un campo di battaglia? Noi costatiamo che nelle guerre, soldati sedicenti che si autodefiniscono discepoli di Cristo, combattono ed uccidono soldati  del campo avverso osando poi, definire tali azioni belliche quali loro atti eroici e meritevoli, compiuti per «dovere di cristiano!» non è questa una enorme contraddizione?



Come spiegarci, anche, l'inumana maniera usata verso Gesù e la Sua crocifissione quando Egli era venuto per essere Re della terra? Questi inattesi e sconcertanti avvenimenti non concordavano  con le idee che avevano i discepoli sull'instaurazione del Regno alla venuta del Messia, atteso liberatore e Salvatore del suo popolo. E, allorché videro svanire, in breve spazio di tempo, quanto avevano da lungo tempo sperato ed atteso con trepidazione, restarono affranti per la troppo amara disillusione.


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