Trattati Biblici - Le Grandi Verità della Bibbia

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Trattati Biblici

Pubblicazioni > 6) LA SECONDA VENUTA DI NOSTRO SIGNORE

La  Seconda Venuta
del  Signore


Raffaello - La Trasfigurazione



Il fatto della Sua Seconda Venuta
                                                
La storia sacra e quella profana si accordano assieme nei seguenti fatti: che intorno all'anno 1 della nostra era nacque a Betlemme un bambino che fu chiamato Gesù; che egli crebbe fino all'età virile; che fu un grande maestro, che fu crocifisso e morì; e che la Religione Cristiana è fondata sigli insegnamenti di questo grande Maestro, Gesù di Nazareth. Gli insegnamenti della Bibbia provano abbondantemente che Gesù di Nazareth, all'età di trentanni, fu battezzato nel fiume Giordano; che egli scelse dodici discepoli i quali furono i suoi speciali alunni durante i tre anni e mezzo che seguirono; che la sua crocifissione era stata predetta dai profeti di Geova, e che il terzo giorno seguente la sua morte egli risuscitò dai morti; che quaranta giorni più tardi egli salì al cielo, e che dopo dieci giorni lo Spirito Santo fu dato ai suoi fedeli discepoli, i quali stavano aspettando a Gerusalemme, secondo le indicazioni che egli aveva dato loro; e che quei discepoli aspettarono fiduciosamente la Seconda Venuta di Gesù Cristo, e che più tardi nelle loro lettere alla Chiesa, essi parlarono del suo ritorno. Questi fatti sono ammessi da tutti coloro che credono nella Bibbia. Però se le Scritture sono chiare sul fatto della sua Seconda Venuta, allora dobbiamo aspettarci di trovare in esse delle prove circa la maniera della sua venuta, il tempo e e lo scopo per cui egli viene una seconda volta. In questo ordine esamineremo le dimostrazioni scritturali.
 
Quando Gesù fu battezzato al Giordano, fu riconosciuto come Figlio di Dio, come è scritto: "ed ecco una voce dal cielo, che disse: «Questi è il mio amato Figlio, nel quale mi sono compiaciuto»" (Matteo 3:17). In seguito, quando Gesù era sul monte della Trasfigurazione con Pietro, Giacomo e Giovanni, egli fu nuovamente riconosciuto come Figlio di Dio: "Mentre egli parlava ancora, ecco una nuvola luminosa li adombrò; e si udì una voce dalla nuvola che diceva: «Questi è il mio amato Figlio, in cui mi sono compiaciuto: ascoltatelo!»" (Matteo 17:5). Gesù parlo spesso di Geova Dio come di suo Padre e di se stesso come del Figlio venuto dal cielo: "Allora Gesù rispose e disse loro: «In verità, in verità vi dico che il Figlio non può far nulla da se stesso, se non quello che vede fare dal Padre; le cose infatti che fa il Padre, le fa ugualmente anche il Figlio. Poiché il Padre ama il Figlio e gli mostra tutte le cose che egli fa; e gli mostrerà opere più grandi di queste, affinché voi ne siate meravigliati" (Giovanni 5:19,20; 9:35-38). Di nuovo egli disse: "Ma queste cose sono state scritte, affinché voi crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e affinché, credendo, abbiate vita nel suo nome" (Giovanni 20:31).

Essendo egli il Figlio di Dio, le parole che Gesù diceva dovevano contenere certamente la Verità. Egli disse che il Verbo che egli proclamava era per l'autorità del Padre, Geova (Giovanni 14:10). Circa la sua Seconda Venuta, Gesù ne parlò con i suoi discepoli poco tempo prima della sua morte. Egli disse loro: "Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore; se no, ve lo avrei detto; io vado a prepararvi un posto. E quando sarò andato e vi avrò preparato il posto, ritornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io siate anche voi. Voi sapete dove io vado e conoscete anche la via»" (Giovanni 14:2-4). "Non vi lascerò orfani; tornerò a voi" (Giovanni 14:18). "Avete udito che vi ho detto: "Io me ne vado e tornerò a voi". Se voi mi amaste, vi rallegrereste perché ho detto: "Io vado al Padre"; poiché il Padre è più grande di me" (Giovanni 14:28).
 
Dopo la sua resurrezione Gesù dichiarò che sarebbe asceso al Padre suo, in cielo (Giovanni 20:17). Egli apparve parecchie volte ai discepoli, non nel suo corpo glorificato, ma con un corpo creato da lui stesso con il preciso scopo di apparire ad essi prima di salire a Geova. Il giorno in cui ascese al cielo raccolse i suoi discepoli presso il Monte degli Ulivi. La egli diede loro alcune particolari istruzioni. Ordinò loro di andare a Gerusalemme e di attendere finché non avessero ricevuto la potenza dello Spirito Santo. "Dette queste cose, mentre essi guardavano, fu sollevato in alto; e una nuvola lo accolse e lo sottrasse dai loro occhi. Come essi avevano gli occhi fissi in cielo, mentre egli se ne andava, ecco due uomini in bianche vesti si presentarono loro, e dissero: «Uomini Galilei, perché state a guardare verso il cielo? Questo Gesù, che è stato portato in cielo di mezzo a voi, ritornerà nella medesima maniera in cui lo avete visto andare in cielo»" (Atti 1:9-11).  
 
La testimonianza che gli Apostoli ricevettero li convinse completamente della Seconda Venuta di Gesù, e influenzò conseguentemente i loro scritti, così come i loro discorsi. Dieci giorni dopo l'ascensione di nostro Signore, quando essi ricevettero il dono dello Spirito Santo, l'Apostolo Pietro si presentò davanti alla moltitudine e disse: "ed egli (Geova) mandi Gesù Cristo che è stato predicato prima a voi, che il cielo deve ritenere fino ai tempi della restaurazione di tutte le cose, dei quali Dio ha parlato per bocca di tutti i suoi santi profeti fin dal principio del mondo" (Atti 3:20-21).
 
San Paolo, che fu mandato dal Signore come suo speciale ambasciatore, generato e unto di spirito santo disse: "Quanto a me, sto per essere offerto in libagione, e il tempo della mia dipartita è vicino. Ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, ho serbato la fede. Per il resto, mi è riservata la corona di giustizia che il Signore, il giusto giudice, mi assegnerà in quel giorno, e non solo a me, ma anche a tutti quelli che hanno amato la sua apparizione" (2 Timoteo 4:6-8). L'Apostolo sapeva che doveva morire e aspettava la resurrezione alla seconda venuta del Signore. Ne aveva precedentemente parlato in un'altra lettera: "Infatti, se crediamo che Gesù è morto ed è risuscitato, crediamo pure che Dio condurrà con lui, per mezzo di Gesù, quelli che si sono addormentati. Ora vi diciamo questo per parola del Signore: noi viventi, che saremo rimasti fino alla venuta del Signore, non precederemo coloro che si sono addormentati" (1 Tessalonicesi 4:14-15). Come ulteriore prova di questo fatto citiamo i seguenti passi: 1 Corinti 1:7; 15:23; 1 Tessalonicesi 2:19; 2 Tessalonicesi 2:8; Giacomo 5:7,8; 2 Pietro 1:16; Filippesi 3:20.


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