Trattati Biblici
Pubblicazioni > 20) PADRE FIGLIO E SPIRITO SANTO
Padre Figlio e Spirito Santo
Gesù
Il
Geova dell'Antico Testamento è il Padre Celeste del Nuovo Testamento. Gesù
insegnò ai Suoi Discepoli di pregarlo così: «Padre nostro che sei pei cieli.»
Gesù è il Figlio di Dio e tale è la sua relazione precisa con Geova, Iddio, il
Creatore. Le
Scritture affermano che Gesù fu attivamente associato col Padre, sin dalle
prime ore della creazione. Infatti esse dicono che Egli è stato «il principio
della creazione di Dio» (Apocalisse 3:14) ed anche «il, Primogenito di ogni
creatura.» (Colossesi : 1:15). Questi
testi fanno risaltare che Gesù fu una diretta creazione del Padre per cui, a
giusto titolo, è chiamato l'Unigenito «Figlio di Dio». L'Apostolo lo presenta
come l'attivo agente di Geova Iddio in tutta l'opera della creazione. Egli
dice: “Poiché in Lui sono state create tutte le cose che sono nei cieli e sulla
terra; le visibili e le invisibili; siano troni, siano signorie, siano
principati, siano podestà; tutte le cose sono state create per mezzo di Lui ed
in vista di Lui.” (Colossesi 1:16; Ebrei 1:2; Giovanni 1:3; Efesi 3:9). Un
altro passaggio interessante, riferendosi allo stesso soggetto, si può leggere
nel primo capitolo dell'Evangelo di Giovanni, nel quale, Gesù, nella Sua
condizione preumana, è chiamato «Parola» o «Verbo di Dio.» Il versetto 14
afferma che la «Parola» è stata fatta carne ed è venuta ad abitare fra noi.
Questa locuzione «Parola» o «Verbo» è la traduzione della parola greco «Logos.» I Re
dell'antichità, quando volevano parlare al popolo, si dissimulavano dietro una
specie di schermo, davanti al quale, un funzionario ripeteva, ad alta voce, il
messaggio del Re al popolo riunito. Questo funzionario era egualmente chiamato
il Logos o portavoce del Re.
Considerato
da questo punto di vista il titolo Logos, applicato al Figlio Unico di Dio, è
particolarmente ben scelto. Il
Figlio di Dio, il Logos, è stato sempre l'Agente attivo di Dio e la Bibbia
afferma che lo resterà sempre. Così, non solo nell'opera della creazione, ma
ancora nella chiamata e nella preparazione della Chiesa nel corso di questa
epoca, e nell'opera gigantesca di restaurazione dell'umanità durante il
millennio, questo beneamato Figlio di Dio agisce in luogo e nella vece del
Padre, esprimendone e realizzandone la volontà. Quanto prima Egli parlerà di
pace alle Nazioni ed inviterà gli uomini a trasformare le loro armi in vomeri
ed aratri ed a fare dalle loro spade delle falci. (Michea 4:4; Salmo 46:9-10). L'Apostolo
Paolo, nel parlare di questo trionfo futuro della causa divina sopra la terra
sotto la guida del Figlio di Dio, scrive; «Poiché bisogna che Egli Regni finché
abbia posto tutti i suoi nemici sotto i Suoi piedi. L'ultimo nemico che sarà
distrutto sarà la morte. Difatti Iddio ha posto ogni cosa sotto i piedi di esso
(Gesù). Ma, quando dice che ogni cosa gli è sottoposta (a Gesù) è chiaro che
Colui (Geova) che gli ha sottoposto ogni cosa, ne è eccettuato. E, quando ogni
cosa gli sarà stata sottoposta, allora anche il Figlio stesso sarà sottoposto a
Colui (Geova) che Gli ha sottoposto ogni cosa, affinchè Dio (Geova) sia tutto
in tutti.» (1 Corinti 15:25-28).
Considerevole
confusione è stata provocata dalla inesatta traduzione dell'Evangelo di
Giovanni Cap. 1:1-2 v secondo la quale sembra che la «Parola» o «Logos» sia la
stessa persona di Geova Iddio. La frase «e la Parola era Dio» costituisce il
punto centrale di questa errata traduzione. Il
Testo Greco stabilisce in effetti una distinzione fra il Logos che era «Un» Dio
e il Padre che è «IL» Dio. La traduzione corretta di questo passo dovrebbe
leggersi nel seguente modo: «Al principio era il Logos e il Logos era con «il»
Dio, e il Logos era «un» Dio.» Thèos
vuol dire semplicemente: un potente, e dipende dal testo considerare se deve
riferirsi a Geova Onnipotente Iddio o a Suo Figlio, Gesù Cristo, il Logos, che
è solo un potente. E' da rilevare che nel testo della 2 Epistola ai Corinti,
Cap. 4 vers. 4 questa stessa parola Thèos si riferisce a Satana, il «Dio»
(Thèos) di questo mondo. In ogni modo, e in tutti i casi, l'articolo definitivo
«IL» precisa, in greco, di chi si parla. La
Scrittura stabilisce, quindi, una distinzione molto netta tra il Logos che era
Dio e Geova Iddio «IL» Dio Onnipotente. La narrazione della Genesi relativa
alla creazione racchiude la stessa idea. «Facciamo l'uomo a nostra immagine»
qui l'Eterno parla al Logos e gli dà le Sue direttive riguardo al lavoro da compiere. (Genesi
1:26). In questo spirito, di unità e di stretta collaborazione, si comprende
meglio che, quando giunse il momento in cui il riscatto dell'uomo poteva
operarsi, il Logos acconsentì ad annichilirsi per divenire un servitore del più
umile ordine fino a soffrire la morte su di una croce d'infamia. (Filip-pesi
2:7-8). Durante tutto il suo ministero su questa terra,
Gesù accettò questa condizione inferiore ricordando sempre, a coloro che
l'ascoltavano, che le parole da Lui pronunciate e le opere da Lui compiute non
provenivano da Lui, ma dal Padre Celeste Tutta la Sua vita fu in rispondenza
con la Sua propria dichiarazione: «Il Padre è maggiore di me.» (Giovanni 14:28).
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