Cristianesimo - Le Grandi Verità della Bibbia

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Giovanni Damasceno

Giovanni Damasceno (Damasco, 676 circa – Mar Saba, 4 dicembre 749) è stato un teologo arabo.
Di famiglia araba di fede cristiana, figlio di Sarjūn ibn Manṣūr e nipote di Manṣūr - il primo della famiglia ad assumere alte responsabilità amministrative sotto il governo omayyade del califfo Mu‘āwiya b. Abī Sufyān e dei suoi due primi successori - è venerato come santo dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa ortodossa. Papa Leone XIII lo ha dichiarato Dottore della Chiesa nel 1890.

BIOGRAFIA
In giovane età, per le sue doti intellettuali e grazie alla posizione della sua famiglia, divenne consigliere del Califfo della sua città che, in un'epoca caratterizzata da convivenza e tolleranza religiosa in Palestina, lo nominò responsabile dell'amministrazione (ḥāǧib) a Damasco dove era ritenuto amico dell'Islam, poiché in realtà vedeva nel dogma islamico dell'eternità del Corano una forma dell'insegnamento cristiano sul Logos. Caduto in disgrazia presso il suo protettore, venne processato per tradimento e gli viene amputata la mano destra. Miracolato, rinsediato, decise poi di allontanarsi da Damasco, e grazie all'amicizia con Cosmo, un monaco siciliano rimpatriato come schiavo a Damasco, determinò in lui l'ardore di ritirarsi come eremita assieme al fratello, il futuro vescovo di Maiouna. Si fece monaco a Mar Saba, monastero fra Betlemme e Gerusalemme, dove fu fatto presbitero e prese l'incarico di predicatore titolare nella basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme.

Predicò e scrisse moltissimo, guadagnandosi la fama di "san Tommaso d'Oriente" e morì secondo la tradizione nel 749, all'età di 73 anni. Secondo Hubertus R. Drobner sarebbe nato nel 650 ed avrebbe vissuto quasi cento anni. La sua opera principale è il De Fide Orthodoxa, ma è ricordato anche il De haeresibus, sulle eresie del Cristianesimo. Impegnato contro l'iconoclastia decretata dall'imperatore di Costantinopoli Leone III nel 726, le sue tesi prevalgono, insieme a quelle di san Germano di Costantinopoli, nel Secondo concilio di Nicea (787, dopo la sua morte). Nella Dialectica (cap. 43) Giovanni dà una definizione di "persona" che completa quella di Severino Boezio: "La persona, esprimendo se stessa attraverso le sue operazioni e proprietà, pone di sè una manifestazione che la distingue dalle altre della stessa specie."

CULTO
Fatto santo e Dottore della Chiesa, è ricordato tradizionalmente il 4 dicembre (con memoria facoltativa), nel Nuovo Calendario del Concilio Vaticano II; per chi segue la forma straordinaria del rito romano (cosiddetta Messa tridentina) la sua ricorrenza è il 27 marzo. Sull'amputazione della mano nasce una leggenda devozionale molto diffusa: Giovanni avrebbe offerto la mano tagliata ad un'immagine della Madonna, senza chieder nulla. Dall'icona sarebbe uscita una mano della Vergine, che avrebbe riattaccato l'arto offeso. Allora Giovanni fece applicare all'icona una mano votiva d'argento. Col successo delle tesi del Santo, crebbe anche la fama di questa Madonna con tre mani, detta Tricherusa, frequente nell'iconografia ortodossa, di cui si conserva una copia presso il Monastero di Hilandar, nella penisola del Monte Athos, repubblica monastica in territorio greco. Una grande immagine di san Giovanni Damasceno si trova nella chiesa di San Blandano di Bronte, ai piedi dell'Etna, dove è ritratto nella pala destra dell'altare con tre braccia, due protese a venerare la Vergine, una nell'atto di scrivere.  
da Wikipedia
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