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Gli Eretici dal
Medioevo alla Riforma
I Bogomili
L’antica idea dualista dei Manichei, creata in Mesopotamia da Mani nel III secolo d.C., si perpetuò segretamente fino al VII secolo d.C., quando riemerse tra i Pauriciani, che dall’Armenia, dove come eretici non erano tollerati, passarono in Anatolia. Espulsi anche da qui raggiunsero la Bulgaria. Ivi, sotto la guida di un certo Bogomil, che in bulgaro significa "amico di Dio", presero il nome di Bogomili e la loro dottrina di Bogomilismo.
Per prima cosa negarono l’incarnazione di Cristo e il Riscatto. La morte di Gesù sulla croce non aveva potere salvifico: bastava solo un rigoroso ascetismo per sconfiggere il Male. Rifiutavano i sacramenti, le preghiere e il culto della croce, della Vergine, delle immagini e dei Santi. Negavano l’autorità del papa. L’unica preghiera ammessa era il "Padre Nostro", dove però il pane quotidiano era solo il cibo spirituale e non quello materiale.
I Bogomili migrarono dai Balcani in Italia e quindi in Aquitania nel 1022. Il Bogomilismo restò ampiamente diffuso in Dalmazia e in Albania. Dal Bogomilismo derivò il Catarismo.
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