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Gli Eretici dal
Medioevo alla Riforma
Lelio Socini
(Siena 1525 - Zurigo 1562)
Lelio Socini (o Sozzini) nacque a Siena nel 1525. Fu il più noto anabattista italiano, zio di Fausto (1539-1604). Apparteneva ad una famiglia di giuristi ed era figlio del giureconsulto Mariano il Giovane (1482-1556).
Tra i quindici e i venti anni si convertì all’anabattismo. Studiò diritto a Bologna sotto la guida del padre. Abbandonata l'Italia viaggiò per i paesi d'Europa e si fermò prima nei Grigioni, dove strinse amicizia con Camillo Renato, poi a Basilea dove divenne amico di Sebastiano Castellione e di Celio Secondo Curione (1547). A Zurigo ebbe l'appoggio dello zwingliano H. Bullinger.
Nel 1550 andò a Wittemberg, dove visitò Melantone, prese lezioni di ebraico e venne immatricolato come studente all’Università di Lutero. Nel 1551 fu a Breslavia, Praga e infine Cracovia, stabilendo rapporti con le comunità anabattiste polacche. A metà del 1552 tornò in Italia e rivide la sua Siena. Nell’autunno del 1553 riandò in Isvizzera, dove scrisse un violento libello contro Calvino a causa dell’assassinio di Serveto. Fece presente che i grandi riformatori avevano avuto fortuna perché si erano appoggiati alle forze politiche, mentre Serveto non poteva averla perché era solo e povero. Se la Chiesa di Roma era la bestia dell’Apocalisse, l’Immagine della bestia era per lui il protestantesimo. Morì a Zurigo nel 1562.
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