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Gli Eretici dal
Medioevo alla Riforma
Berengario di Tours
(Tours 998 - 1088)
Berengario di Tours (c. 998-1088) fu canonico della cattedrale di Tours e poi arcidiacono di Angers. A quel tempo la Chiesa di Roma rese obbligatoria la frequenza alla messa, intesa come ripetizione del sacrificio di Cristo, secondo una credenza che si era sviluppata gradualmente dal IV secolo. Berengario invece spiegò che il pane e il vino dell’eucaristia erano solo simboli del corpo e del sangue di Cristo, negando la transustanziazione. Diceva che il Nuovo Testamento insegna che il sacrificio di Cristo fu offerto un’unica volta sulla croce e che perciò non può essere ripetuto, ma solo commemorato nella Santa Cena. Chiamò la Chiesa di Roma "vanitatis concilium et ecclesiam malignantium, non apostolicam sed sedem Satanae". Nel 1215 invece papa Innocenzo III farà della transustanziazione un dogma di fede.
A quel tempo Ildebrando di Soana, cioè Gregorio VII, papa dal 1073 al 1085, sentì l’esigenza generale di un cambiamento nella Chiesa a causa delle degenerazioni materialistiche del clero. Intese di riformare la Chiesa attuando un progetto politico: la sua emancipazione dal cesaropapismo e dal potere degli imperatori.
Affermò così la supremazia della Chiesa sull’Impero, vietando l’investitura degli ecclesiastici da parte dell’imperatore. Nel 1079 impose il celibato ai preti per vedere se si correggevano. Il Vangelo però insegna che i ministri di Dio possono avere moglie e figli. San Pietro era ammogliato, San Paolo prescrisse che i vescovi dovessero avere famiglia.
Di questo Papa si diceva: "Il rabbioso Satana si è scatenato: che la mano potente di Dio voglia distruggerlo! ".
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