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Gli Eretici dal
Medioevo alla Riforma
Celio Secondo Curione
(Ciriè 1503 - Basilea 1569)
Celio Secondo Curione, amico di Camillo Renato, fu professore di retorica all’Università di Basilea. Aveva accettato che i Sacramenti (Battesimo e Cena) erano solo simboli, segni esteriori della fede interiore, ma fu sviato dal Neoplatonismo e accettò sia la Trinità sia l’immortalità dell’anima. Scrisse tuttavia, insieme a Sebastinano Castellione e Lelio Socini, il trattato De haereticis sulla libertà religiosa e sulla tolleranza.
Nel 1553 scrisse il suo libro più famoso De amplitudine Beati Regni Dei, dove esprimeva la sua fede nella pienezza dei tempi, nella fine del regno dell’Anticristo (il Papato) e nella venuta del Regno di Dio. In quest’opera Curione distingueva due fasi del secondo Avvento di Cristo: quella intermedia e quella escatologica, corrispondenti alla parousia e all’epifaneia. Allora tutti (ebrei, musulmani e pagani) si convertiranno a Cristo. Gli eletti sono pochi tra i Cristiani, ma Dio guarda alla legge naturale com’è osservata tra gli uomini e quelli che le hanno obbedito saranno salvi come coloro che sono stati giusti prima di Cristo e prima di Mosè.
Dedicò questo suo lavoro al re di Polonia Sigismondo Augusto, che fu l’ultimo della dinastia degli Jagelloni. Questi regnò dal 1548 al 1572, anno della sua morte. La nobiltà polacca decretò allora che la monarchia in Polonia non sarebbe stata più dinastica ma elettiva. Elessero quindi come loro re Enrico di Valois, duca D’Angiò, che si impegnò a rispettare la libertà di culto e quella politica della nobiltà (Pacta conventa, 1573). Nel 1574 morì Carlo IX ed Enrico salì sul trono di Francia come Enrico III. Nel 1575 fu eletto re di Polonia Stefano Bathory, di cui si parlerà nella biografia di Fausto Socini.
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