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Gli Eretici   dal
Medioevo alla Riforma





Marsilio da Padova
(Padova 1275 - Monaco di Baviera 1342)


Il trasferimento della residenza papale da Roma ad Avignone nel 1309 diede inizio al periodo noto come "cattività babilonese" del Papato e riconosciuto come il fondamento della Riforma. Un ulteriore impulso alla Riforma fu dato dalla pubblicazione del Defensor pacis di Marsilio da Padova.

Nel 1324 uscì a Parigi un libro anonimo, il Defensor pacis, che sosteneva la libertà civile e religiosa dello Stato dalla Chiesa e l’uguale diritto di tutti i cittadini. Spiegò che San Pietro non era affatto superiore agli altri apostoli e che "c’è e ci fu un solo capo ed un solo fondamento della Chiesa, cioè Cristo, e che nessuno degli apostoli ebbe tale incarico, neppure durante l’assenza di Cristo". ‘Tu sei Pietro’ significa  ‘Tu sei la pietra fatta da me, ma in modo che io mantenga per me la dignità di essere il fondamento’ .....come se Pietro, così chiamato da questa pietra, raffigurasse la persona della Chiesa che è costruita su questa roccia, cioè su Cristo nel quale voi credete. Infatti Cristo non gli disse:  ‘Tu sei la pietra’ ma:  ‘Tu sei Pietro’ e la pietra era appunto Cristo. Onde l’apostolo Paolo scrisse: ‘Perché nessuno può porre un altro fondamento diverso da quello che è posto, che è Gesù Cristo’".

Dopo un po’ fu scoperto che l’autore di questo testo rivoluzionario era un docente dell’Università parigina: Marsilio Mainardini, filosofo e scrittore italiano. Era nato a Padova tra il 1275 e il 1280 e ne aveva frequentata l’Università, seguendo un corso di medicina. Quando fu scoperto che era l’autore di quel libro dovette abbandonare in fretta e furia la Francia e rifugiarsi alla corte di Luigi di Baviera, a Norimberga. Lo seguì il suo fedele amico e collaboratore Giovanni di Jandun.

Nel 1327 Marsilio divenne il consigliere politico ed ecclesiastico dell’Imperatore, che era sceso in Italia per consolidare l’alleanza ghibellina, dopo il fallimento dell’impresa italiana di Arrigo VII. Nello stesso anno Luigi di Baviera fu incoronato a Milano re d’Italia da tre vescovi scomunicati. L’anno successivo (1328) si fece incoronare imperatore a Roma dal popolo. Giovanni XXII da Avignone rispose con la scomunica e gli bandì contro una crociata.

I Francescani Spirituali erano stati condannati come eretici nel 1323 da papa Giovanni XXII (1316-1334), residente ad Avignone. Quelli di loro che si erano rifugiati alla corte di Luigi, una volta che questo era a Roma, gli suggerirono di deporre come papa Giovanni XXII, nominando in sua vece Pietro da Corbara, che era un Francescano Spirituale, col nome di Niccolò V. Fu un primo scisma. Una parte di essi, che aveva preso il nome di Fraticelli, si rifugiò a Roma sotto la protezione di Niccolò V, ma dopo due anni Niccolò V dovette sottomettersi al papa di Avignone e loro dovettero lasciare immediatamente l’Urbe.

Marsilio morì tra il 1342 e il 1343. Quanto ai Fraticelli, la persecuzione contro di loro continuò ad accanirsi e si aggravò dal momento in cui, con un editto, Filippo V di Francia li privò del diritto di trovare asilo presso chiese o conventi. Il vescovo di Parigi intanto metteva in pratica gli appelli alla severità di Giovanni XXII, perseguitando i numerosi "amici" di Luigi di Baviera e degli Spirituali che avevano trovato rifugio nella capitale francese. Le condanne furono numerose  e dure anche in Germania, dove la fazione francescana, avendo goduto del consenso dell’imperatore, aveva fatto molti proseliti tra mistici e avversari politici di Roma.   

Il successore di Giovanni XXII, Clemente VI, colpì solennemente d’anatema l’imperatore nel 1346, provocandone la deposizione nel 1347, ma in quell’anno Luigi di Baviera morì. Gli successe sul trono di Germania Carlo IV di Boemia, nipote di Arrigo VII e la questione fu risolta, ricongiungendo Impero e Chiesa.

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