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Prisciallianesimo

Priscilliano di Ávila (Galizia, 340 – Treviri, 385) è stato un vescovo spagnolo, fondatore del Priscillianesimo. Fu, insieme con altri compagni, il primo "eretico" affidato dalla Chiesa cattolica all'autorità civile e in seguito giustiziato. Questo movimento prende il nome quindi dal vescovo spagnolo Priscilliano, giustiziato con sei seguaci a Treviri nel 385 su ordine dell'imperatore Magno Massimo, dopo essere stato denunciato da alcuni vescovi spagnoli.

Il Priscillianesimo, che si diffuse in Spagna, Provenza e Aquitania, probabilmente sopravvisse fino al VI secolo, specialmente in Galizia. Priscilliano è la figura più rilevante di una comunità comprendente altri vescovi ed influenzata da maestri gnostici provenienti da Alessandria d'Egitto. Gli aspetti principali della dottrina comprendono:

l'ascetismo
il dualismo gnostico
il modalismo in campo trinitario (ovvero le tre persone divine sono considerate solo aspetti provvisori dell'unica divinità)
il docetismo nella cristologia (ovvero negazione della carnalità di Gesù)
il rivendicazionismo sociale
credenza nell'astrologia (la motivazione della sentenza di morte è di magia)

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