Trattati Biblici - Le Grandi Verità della Bibbia

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Trattati Biblici

Pubblicazioni > 12) QUANDO MUORE UN NOSTRO CARO

Quando Muore un Nostro Caro






Vivere di Nuovo                                            

Dopo aver preannunciato la sua intenzione ai discepoli. Gesù s'incamminò con loro verso Betania, per raggiungere la casa di Maria e Marta la quale andò ad incontrarlo, mentr'era per arrivare, e dolcemente gli fece notare che sia Lazzaro che lei e la sorella avevano tanto desiderato la Sua presenza! Fu allora che Gesù le espresse questa rimarchevole dichiarazione [le cui parole hanno avuto una risonanza mondiale lungo i secoli trascorsi, sino ad ora, ed hanno costituito e costituiscono, per tutti i credenti, il massimo conforto e la suprema speranza nella risurrezione: "TUO FRATELLO RISUSCITERA" (Giov. 11:23). Da allora, tutti i ferventi cristiani hanno riposto, e ripongono, la loro speranza in questa somma concessione del Padre celeste, che la Bibbia — Parola di Dio — ha divulgato e divulga nel mondo. Oltre costoro, giorno dopo giorno, si sono aggiunti e vanno aggiungendosi a milioni e milioni d'individui, ai quali viene illustrata e resa valida questa meravigliosa SPERANZA SCRITTURALE, attestante che tutti morti passati, presenti e futuri, vivranno di nuovo, così, come dimostrò Gesù alle sorelle di Lazzaro, ai discepoli ed a tutti coloro che furono presenti alla effettuazione del miracoloso evento della risurrezione di Lazzaro.

Migliaia d'anni, antecedenti del ministero di Gesù il profeta Giobbe ( 14:13-14), contristato dalle continue avversità, permesse dall'Eterno per provarlo, Lo invocò in questi termini: "Oh, volessi Tu nascondermi nel soggiorno dei morti, tenermi occultato, finché l'ira Tua sia passata, fissarmi un termine, e, poi ricordarti [al tempo della risurrezione] di me! ... Se l'uomo, dopo morto, potesse ritornare in vita, aspetterei tutti i giorni, sinché giungesse l'ora del mio cambio!" E molto importante rilevare che l'esatta traduzione Italiana, dall'Ebraico, non è : "se l'uomo dopo morto potesse ritornare in vita," ma questa del Luzzi, versione riveduta, nota a pag. 656: "Se l'uomo muore, può egli tornare in vita?," Giobbe sapeva che la morte costituiva una realtà, un'atroce e tragica realtà. Sapeva, anche, che era stata infèrta da Dio al nostro progenitore Adamo, per il suo peccato, ed estesa a tutta la sua progenie, per cui tutti, divenuti peccatori, erano soggetti alla morte. Ma, conoscendo l'infinito amore dell'Eterno Iddio, nonché il Suo sommo Potere, nelle sue angustie, si poneva tale domanda, che gli faceva nutrire la speranza nella Risurrezione. Gesù, nell'assicurare Marta che suo fratello sarebbe risuscitato, assicurò anche tutti coloro che —c ome l'antico profeta Giobbe — si ponevano la stessa domanda.
 
CREDI TU QUESTO?
 
Come già detto, quando Gesù spiegò a Marta la futura speranza della risurrezione, le chiese: ". . . credi tu questo? Or tale domanda, oggi, sorge dal cuore di molti alle loro labbra e li rende pensierosi, inducendoli a riflettere con ponderatezza su una speranza che, divenendo in un prossimo avvenire un sicuro conforto per tutti coloro [milioni di esseri umani] che, da un giorno all'altro, perdono dei loro cari e, mentre molti riescono a rassegnarsi, altri cadono in una melanconia che accorcia la loro vita. Ciò non avviene a chi è edotto e convinto del prodigioso giorno, in cui, con la INSTAURAZIONE del REGNO di CRISTO, si otterrà la RISURREZIONE! In essa credeva anche Mosè, e lo dichiarò nel passo del "pruno," quando chiama il Signore, l'Iddio d'Isacco e l'Iddio di Giacobbe; ora EGLI non è Dio di morti, ma di viventi, poiché per LUI vivono tutti." (Luca 20: 37-38). Ricordiamoci che Gesù, prima di recarsi a Betania, chiamato da Marta perché le era morto il fratello, disse ai discepoli:"il nostro amico Lazzaro s'è addormentato, ma io vado a svegliarlo? (Giov. 11:11). Gesù, alla Sua seconda Venuta, risveglierà tutti coloro che dormono, nel soggiorno dei morti: Egli diede la Sua vita per riscattarli dalla morte e dal peccato. Il Suo sacrificio trasformò la morte, da eterno oblio, ad un tranquillo sonno, dal quale si risorgerà, dopo il risveglio!


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