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Trattati Biblici

Pubblicazioni > 10) PERCHE' SEI CRISTIANO?

Chi  è  unCristiano?






Perchè qualcuno diventa Cristiano
                                                
Qualcuno diventa Cristiano per paura di un giudizio eterno. Dopotutto, “ Il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore”  (Romani 6:23). Ma Dio ci salva e perdona i nostri peccati “ Per amor del Suo nome” ( Salmo 25:11). Similarmente Paolo osserva in Efesini 1:7,12:” Abbiamo la redenzione per mezzo del suo sangue … affinché fossimo a lode della sua gloria”. Quindi ci sono coloro che diventano Cristiani per ottenere benessere e prosperità, credendo che la fede in un “regno segreto”e nel suo potere concederà loro i loro desideri. Che tristezza! Il livello che concerne il Cristiano non dovrebbe essere “ cosa può fare Dio per me” ma piuttosto “ cosa posso fare alla gloria di Dio”. Ricorda le parole di Salmo 31:3:” Per amor del tuo nome guidami e conducimi”.
Cristiani egocentrici contro Cristiani cristocentrici
 
Evidentemente la Chiesa di Corinto includeva molti Cristiani egocentrici. Paolo dovette rimproverarli in 1 Corinzi 4:8-14:” Già siete sazi, già vi siete arricchiti, già siete diventati re senza di noi; e magari foste diventati re, affinché noi pure regnassimo con voi. Perché io ritengo che Dio ha designato noi apostoli come gli ultimi di tutti, come uomini condannati a morte, poiché siamo stati fatti un pubblico spettacolo al mondo, agli angeli e agli uomini. Noi siamo stolti per Cristo, ma voi siete savi in Cristo; noi siamo deboli, ma voi forti; voi siete onorati, ma noi disprezzati. Fino ad ora noi soffriamo la fame, la sete e la nudità; siamo schiaffeggiati e non abbiamo alcuna fissa dimora, e ci affatichiamo, lavorando con le nostre mani; ingiuriati, benediciamo; perseguitati, sopportiamo; vituperati, esortiamo; siamo diventati come la spazzatura del mondo e come la lordura di tutti fino ad ora. Non scrivo queste cose per farvi vergognare, ma vi ammonisco come miei cari figli”( Versione Nuova Diodati).
 
Quindi Paolo ammonì questi Cristiani egocentrici ad essere cristocentrici. “Vi esorto dunque a divenire miei imitatori come io lo sono di Cristo” ( 1 Corinzi 4:16;11:1). La povertà economica di Paolo e la persecuzione nel servizio del Signore furono le naturali conseguenze per aver seguito l’esempio lasciato da Cristo. Fece Cristo esperienze di povertà nel servizio del Padre? “ Voi conoscete infatti la grazia del Signore nostro Gesù Cristo il quale, essendo ricco, si è fatto povero per voi, affinché voi diveniate ricchi per mezzo della sua povertà” ( 2 Corinzi 8:9). Ma, esponenti dell’idea “ Dio vuole che i Cristiani siano ricchi”, sono veloci a replicare che Gesù visse una “povertà relativa”. Gesù era benestante, essi dicono. Fu povero solamente in comparazione con la Sua precedente gloria celeste. Tuttavia Gesù enunciò la Sua povertà sulla terra in Luca 9:58” Le volpi hanno delle tane e gli uccelli del cielo dei nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo”. Questa affermazione della povertà di Gesù è la più significante perché fu una risposta alle persone del precedente versetto che dissero:” Signore io ti seguirò dovunque andrai”. Seguire Gesù non significa automaticamente vivere in povertà, ma richiede di sacrificare interessi economici per la Sua causa, si, ponendo le nostre ricchezze in Lui. Hai posto tu le tue ricchezze in Lui?
 
Per questo coloro che usano la Cristianità per guadagni finanziari, il Diavolo, che è il dio di questo mondo ( 2 Corinzi 4:4), è ansioso e capace di donar loro “ il mondo su un piatto d’argento” per tanto che essi vogliono vivere uno stile di vita egocentrico anziché cristocentrico ( Matteo 4:8-11). In realtà il ministro di Gesù sacrifica tutta una vita di personali e terreni interessi nel fare la volontà del Padre Celeste, come egli “diede la sua anima alla morte”( Ebrei 10:9; Isaia 53:12). Le Scritture usano molti simboli per illustrare questa vita di sacrificio. Per esempio, c’è la morte sacrificale di un animale nel tabernacolo. Anche il battesimo di Gesù nell’acqua  (immersione) raffigurò la Sua completa immersione nella volontà del Padre. Tre anni dopo il suo battesimo Gesù disse:” Ora io ho un battesimo di cui devo essere battezzato, e come sono angustiato finché non sia compiuto”. Si, la completa immersione di Gesù nella volontà del Padre significò sacrificare se stesso per gli altri ( Atti 20:35), soffrendo per la verità e la giustizia ( Salmo 69:7-9) fino alla croce ( Ebrei 12:2,3).
 
Quando Giacomo e Giovanni chiesero se potevano sedersi alla Sua destra e alla Sua sinistra nella Sua gloria, Gesù rispose:” Potete voi bere il calice che io berrò ed essere battezzati del battesimo di cui io sono battezzato”? ( Marco 10:35-39). Come Giacomo e Giovanni noi dobbiamo bere dal calice delle sofferenze di Gesù e condividere il Suo battesimo di morte di sacrificio. Così l’apostolo Paolo disse:” Se siamo morti con lui, con lui pure vivremo … se perseveriamo regneremo pure con lui” ( 2 Timoteo 2:11,12). Diventare un Cristiano non significa auto- preservazione e auto- prosperità, ma auto-cedimento fino al punto di soffrire con Cristo.


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