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Dio e la Ragione
Studio Ottavo
Gli Ultimi Giorni
L'espressione «ultimi giorni», nel senso indicato dal profeta Michea, si riferisce al tempo della fine del regno del peccato e della morte, sulla terra; tempo che sarà immediatamente seguito da un'era in cui un nuovo ordine sarà stabilito sulla terra, sotto il diretto controllo del Messia. Le allucinanti dottrine delle età oscure riguardo gli avvenimenti degli «ultimi giorni» sono interamente prive di fondamento, se poste di fronte al testo sopra citato e ad altre ispirate scritture profetiche. In sostanza, gli «ultimi giorni», anziché rappresentare la fine di ogni opportunità e di ogni speranza per il genere umano, apre a questo un'epoca nuova, caratterizzata dalla conoscenza di Dio.
I popoli conosceranno in quel tempo il loro Creatore, cammineranno nelle Sue vie, non impareranno più la guerra e dedicheranno tutte le loro risorse intellettuali e materiali ad opere di pace, in un clima di buona volontà, di giustizia e d'amore...«una nazione non leverà più la spada contro l'altra, e non impareranno più la guerra». La Sacra Bibbia non rivela tutti i particolari e le caratteristiche del Regno messianico: ma possiamo essere certi che la medesima infallibile sapienza che formulò il Piano creativo dell'universo, la stessa potenza che lo realizzò e che regola i movimenti degli astri, stabilirà gradualmente il Regno e darà all'umanità le sue leggi ed i suoi ordinamenti, affinchè l'amore di Dio in tutta la sua profondità e la sua grandezza siano proclamati per tutta la terra.
Il simbolismo della profezia di Michea si riferisce alle «lance» e «spade», non più usate in guerra oggi, ma ad esse possiamo sostituire tutti i terribili ordigni che la tecnica moderna ha posto a disposizione degli eserciti, e la loro distruzione illustra efficacemente il carattere pacifico del Regno del Messia. Un'altra interessante profezia riguardante i «tempi della restaurazione» è quella di Isaia ove leggiamo..."L’Eterno degli eserciti preparerà su questo monte a tutti i popoli un banchetto di cibi succulenti, un banchetto di vini vecchi, di cibi succulenti pieni di midollo, di vini vecchi e raffinati. Distruggerà su questo monte la coltre che copriva tutti i popoli, e la coperta stesa su tutte le nazioni. Distruggerà per sempre la morte; il Signore, l’Eterno asciugherà le lacrime da ogni viso, toglierà via da tutta la terra il vituperio del suo popolo, perché l’Eterno ha parlato. In quel giorno si dirà: "Ecco, questo è il nostro DIO: in lui abbiamo sperato ed egli ci salverà. Questo è l’Eterno in cui abbiamo sperato; esultiamo e rallegriamoci nella sua salvezza!". Isaia 25:6-9
Cos'altro può desiderare l'uomo oltre a quello già descritto in queste consolanti profezie riguardanti la restaurazione? Sarà un vero convito, un festino di proporzioni mondiali, allorché «la scelta delle nazioni verrà.» (Aggeo 2:7). Il «banchetto» simbolizza i provvedimenti divini per la restaurazione dell'uomo alla vita eterna, durante il Regno messianico. La «coltre» è, invece, il simbolo delle accecanti e malvagie influenze del "Serpente Antico», che a quel tempo verrà rimosso. Ciò sarà possibile in quanto, come afferma la Rivelazione, Satana verrà legato «affinchè non seduca più le genti.» (Apocalisse 20:1-3). La morte sarà allora inabissata per sempre. Oh! si, è stata la morte a distruggere la felicità di tutti; ma poiché ciò che fu perduto dovrà essere restituito, di conseguenza la morte sarà distrutta per sempre. In Apocalisse 20:4, leggiamo infatti che...
...«la morte non sarà più»
La difficoltà che ostacolò notevolmente la comprensione del Piano di Dio in passato era dato dal fatto che noi credevamo che tutte queste gloriose promesse si dovessero realizzare nel cielo e non sulla terra, non considerando che soltanto a pochi: ai veri seguaci di Cristo, verrà concesso un premio celeste. La morte ha sempre regnato sulla terra e, logicamente, sarà qui che essa non dovrà più esistere. Come saranno felici i popoli, in quel tempo, nell'accettare la salvezza, la vita eterna e tutte le benedizioni che le saranno concesse! Notate quanta enfasi pone il profeta nel descrivere questo avvenimento...«In quel giorno, si dirà: — Ecco, questo è il nostro Dio; in Lui abbiamo sperato, ed Egli ci ha salvati. Questo è l'Eterno in cui abbiamo sperato; esultiamo, rallegriamoci per la sua salvezza!» Isaia 25:9.
Infatti, quanti milioni di uomini hanno atteso e desiderato una migliore conoscenza del vero Dio ed hanno sperato e pregato per quella salvezza che solo Lui può dare! Sì, il mondo è sempre vissuto nell'attesa della riconquista dei favori di Dio, anche se nell'ignoranza dei modi e del tempo della loro realizzazione. Ma quando le accecanti influenze del grande seduttore saranno state rimosse e la conoscenza della gloria di Dio avrà riempita tutta la terra, allora il mondo conoscerà l'Eterno e si convertirà a Lui di vero cuore.
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