Trattati Biblici
Pubblicazioni > 11) DOVE SONO I MORTI?
Dove Sono i Morti?
Coloro che Dormono Saranno Svegliati
Le benedizioni del Regno saranno accessibili a tutti, tanto ai morti che a coloro che dormono e saranno risvegliati. Il profeta Daniele scrisse: «E la moltitudine di coloro che dormono nella polvere della terra, si risveglieranno.» (Daniele 12: 2). Queste parole ci riportano nell'Eden, al tempo in cui Iddio disse al nostro primo progenitore: «Tu sei polvere, tu ritornerai altresì nella polvere.» (Genesi 3: 19). Ma lo stesso Dio afferma, a mezzo del suo profeta che coloro i quali sono ritornati alla polvere nel corso dei secoli, dovranno essere restituiti alla vita, sulla terra, la quale è stata stabilita per essere la dimora eterna dell'uomo. (Isaia 45: 18). Gesù disse: «L'ora viene che tutti coloro che sono nei monumenti (sepolcri) udiranno la sua voce ed usciranno, coloro che hanno fatto bene in risurrezione di vita e coloro che avranno fatto male in risurrezione di giudizio.» (Giovanni 5: 28-29 Versione Riveduta Italiana). Coloro che hanno fatto bene sono i seguaci di Cristo, i quali hanno seguito le sue orme e si sono purificati dal peccato nel corso di questa vita. Essi risusciteranno per la vita, ossia passeranno direttamente nella gloria celeste per vivere e regnare con Cristo. Coloro che avranno fatto male, ascolteranno ugualmente la voce del Maestro ed usciranno dai sepolcri ma, come Gesù afferma, risusciteranno per il giudizio. Cosa significa ciò? La parola greca tradotta per «giudizio» in questa promessa mirabile di Gesù, «Krisis» ha lo stesso significato della parola italiana « crisi» che significa prova, «periodo critico risolvente», «decorso». Nel dire che un malato attraversa una crisi, si vuol intendere che il decorso della sua malattia attraversa un periodo di miglioramento che si conclude col recupero della salute, o col peggioramento che conduce alla morte. Sarà così per il genere umano durante il periodo di purificazione del Regno Messianico. Coloro che avranno fatto male, praticamente tutti gli uomini, saranno svegliati dal sonno della morte e provati per la vita eterna, attraverso un tempo di crisi o di giudizio durante il quale non mancherà loro la luce della Verità che rivelerà le intenzioni di Dio.
Tutta l'umanità riceverà l'opportunità di credere in Lui e di obbedire alle Leggi del suo Regno. Accettare ed ubbidire significherà allontanarsi dal peccato e tornare verso Dio e la sua giustizia, significherà superare la crisi ed essere sulla via della Verità. Questa via, però, non sarà facile ed il percorrerla richiederà grandi sforzi. Il grado di opposizione alla giustizia in questa vita determinerà la severità delle purificazioni per le quali gli individui dovranno passare per ottenere la vita eterna. Gesù ci ha lasciato in proposito una massima molto appropriata su tale soggetto. Egli afferma, infatti, che «il servitore che ha conosciuto la volontà del suo Signore e non si è disposto a far secondo la volontà d'esso, sarà battuto di molte battiture, ma colui che non l'ha saputa, se fa cose degne di battiture, sarà battuto di poche battiture.» (Luca 12: 47-48). In altri termini il rigore della disciplina per ogni membro del genere umano dipenderà dalla misura di premeditazione con il quale egli ha peccato. Gesù afferma che coloro i quali hanno fatto male durante questa vita risusciteranno per il giudizio o «crisi.» Ma essere semplicemente risvegliati dal sonno della morte non significa essere completamente risuscitati, questo diventa più chiaro quando si consideri la profondità dell'abisso in cui l'umanità è precipitata e l'immenso cammino che essa deve percorrere onde riconquistare quella primaria perfezione che Adamo conobbe prima di trasgredire la Legge divina. Il ritorno della vita è il primo passo verso il ristabilimento della perfezione originale. Gli altri passi successivi e progressivi saranno subordinati all'obbedienza ed alla sottomissione della volontà di Dio. La risurrezione definitiva e reale sarà operata per gradi o «crisi», o giudizi attraverso i quali l'umanità si avvicinerà sempre più la perfezione integrale, che è il fine ultimo della creazione.
LA VIA DELLA SANTITA'
Il progresso verso la santità, durante il periodo di cambiamento per il mondo, viene paragonato dal profeta Isaia alla marcia di un uomo che deve passare attraverso una strada che egli chiama «il cammino della santità.» (Isaia 35: 8-9). Quel cammino condurrà alla giustizia, alla perfezione e colui che lo attraverserà non potrà dimorare volontariamente in uno stato di contaminazione. Il profeta aggiunge: « ivi non sarà leone, o alcuna delle fiere rapaci non vi salirà.» Rendiamo grazie a Dio per questa assicurazione. Oggi il diavolo «come un leone ruggente » va attorno, cercando chi egli possa divorare (1: Pietro 5: 8), ma all'inizio del giudizio del mondo il Diavolo sarà legato e non potrà nè sedurre, nè nuocere. (Apocalisse 20: 1-3). Molte persone oggi sono di continuo vittime di fiere rapaci, delle tentazioni e dei vizi, dai quali è quasi impossibile separarsi. Fra breve tutto sarà cambiato per colui che si avvierà verso la strada della santità e della perfezione umana. Il profeta va ancora oltre: «E quelli che dal Signore saranno stati riscattati ritorneranno e verranno in Sion con canto, ed allegrezza eterna sarà sopra il loro capo; otterranno gioia e letizia ed il dolore ed i gemiti fuggiranno.» (Isaia 35: 10). Questa strada dell' avvenire si concluderà con un ritorno alla vita eterna per «coloro che sono stati riscattati.» Essi ritroveranno la santità e la gioia della vita per sempre. Chi sono «coloro che saranno riscattati?» Risponde a questa domanda l'apostolo Paolo: «Gesù ha dato sè stesso per prezzo di riscatto per tutti.» (1Timoteo 2:6). Tutti gli uomini appartengono a Gesù perchè Egli li ha riscattati tutti, offrendo la sua propria vita sulla croce del Calvario. «E quelli che dal Signore saranno stati riscattati ritorneranno e verranno in Sion con canto ed allegrezza eterna sarà sopra il loro capo; otterranno gioia e letizia ed il dolore ed i gemiti fuggiranno.» Quale prospettiva meravigliosa! Certo, le vie di Dio sono infinitamente più elevate delle nostre vie ed i suoi pensieri, dei nostri. (Isaia 55: 8-9).
DAL PURGATORIO AL PARADISO
La Bibbia afferma categoricamente che la terra è stata formata per essere la dimora permanente dell'uomo e che questi, a sua volta, è stato creato per vivere su di essa e non nel cielo. Che la Chiesa di Cristo, formata nel corso della attuale dispensazione Evangelica, sia chiamata per occupare una posizione speciale e celeste con Gesù, non cambia nulla del Piano che Dio tracciò dalle origini nei riguardi del genere umano in generale. Il profeta Isaia scrive che Dio non ha creata la terra per essere deserta, ma abitata (45: 18) e questo pensiero è in armonia con quanto riferito in Genesi in merito al racconto creativo, dal quale si desume, fra l'altro, che la terra, secondo i piani dell'Eterno, è stata creata per essere il regno ideale ed il dominio dell'uomo. (Genesi 1:27-28). Possiamo affermare oggi che, malgrado tutto, il Piano primitivo di Dio non è venuto meno. L'uomo, è vero, ha trasgredito la Legge divina ed ha meritato la pena di morte, che, d'altronde, ha subito. Ma, grazie alla redenzione di Gesù, gli effetti del peccato dovranno essere definitivamente eliminati. Quindi, rispetto al risultato finale, il Piano di Dio non è mancato. L'uomo ha popolata la terra, sia pure di una razza morente, ma questa razza sarà richiamata in vita e ristorata nel corso dei mille anni di giudizio che comincerà ben presto.
Alla fine di questo periodo di “purgamento” — il vero purgatorio delle Scritture — coloro che avranno superata la prova con successo ed avranno raggiunto il grado di perfezione umana, vivranno eternamente sulla terra, anch'esse ristorate alle primitive condizioni edeniche. Dopo aver fatto allusione alla rovina di questo mondo egoista, lasciato da tempo in balia alle sue tendenze, l'apostolo Pietro ci rammenta i propositi di Dio di stabilire un nuovo ordine di cose, «nuovi cieli e nuova terra, nei quali giustizia abita.» (2: Pietro 3: 13). Ritroviamo queste promesse divine in tutti i profeti antichi. Isaia, nel capitolo 65 del suo libro (versi 17 a 25), descrive le favorevoli condizioni che sussisteranno sulla terra in quel tempo: "Pianteranno le vigne e ne mangeranno il frutto, edificheranno le case e vi abiteranno... e faranno invecchiare l'opera delle loro mani „.Questo sarà dunque il paradiso eterno! In esso l'umanità abiterà in pace! La gioia e la vita eterna saranno concesse a tutti i miliardi di esseri umani che, pur essendo stati nella presente età nobili di cuore e timorati di Dio, erano tuttavia accecati dall'ignoranza e dalle superstizioni d'ogni sorta, soggiogati dal peccato, impediti di accettare Cristo ed essere fedeli servitori di Dio. Questa realizzazione gloriosa del Piano divino è contenuta nella preghiera modello insegnataci da Gesù: " …il Tuo Regno venga, la Tua volontà sia fatta sulla terra, com'è fatta nei Cieli ... „.Continuiamo a pregare, fiduciosi nella realizzazione delle promesse del nostro amoroso Padre Celeste!
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